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CLO guarda al futuro, con l’esoscheletro AGADEXO

  • epedrelli
  • 1 apr 2022
  • Tempo di lettura: 1 min


Sollevare, spostare, inserire, prelevare, montare… sono esempi diversi di movimentazione manuale dei carichi che nel tempo possono produrre affaticamento, dolore e perdita di efficienza.


I disturbi muscolo-scheletrici generati da attività usuranti rappresentano un tema critico per la sicurezza sul lavoro: comportando una graduale perdita di produttività, un incremento delle giornate di indisponibilità, sino a limitazioni temporanee e malattie professionali.


Un addetto di magazzino può arrivare a prelevare oltre 10.000 kg al giorno, eseguendo più di 1.500 sollevamenti. Anche quando frequenza e intensità non sono particolarmente impattanti, lo sforzo deve essere mantenuto per diverse ore, giorni, anni, con effetti tangibili in termini di stanchezza, e logorio fisico.


In un mondo sempre più caratterizzato dalla robotica e dall’intelligenza artificiale, è possibile preservare la centralità del lavoratore e al tempo stesso aumentare le sue capacità?

CLO ha deciso di rispondere a questa sfida diventando socia di AGADE - spin off del Politecnico di Milano, che sviluppa esoscheletri industriali di nuova generazione – e di sottoscrivere una partnership industriale con la startup, finalizzata alla prototipazione e all’industrializzazione del loro prodotto.


AGADEXO è il primo esoscheletro che si basa su un sistema ibrido di attuazione brevettato, che unisce leggerezza e confort ad una compensazione intelligente dello sforzo, e che si adatta automaticamente ai carichi e ai movimenti dell’utilizzatore.


Essendo attivo, AGADEXO è predisposto per diventare uno strumento AIOT, connesso con tutta la catena logistica e produttiva, e capace di monitorare lo stato di affaticamento ed il livello di performance dell’utente.


Una vera e propria rivoluzione del modo di lavorare, oltre che tecnologica, di cui CLO si fa promotrice.



 
 
 

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